PISTA CICLABILE: PARTECIPAZIONE MAI VISTA
Il progetto si può rivedere.

La questione del tratto ciclopedonale in prossimità di Villa Jacini continua a far discutere.
La partecipazione all'assemblea è stata da record: molti sono stati gli interventi accalorati da parte dei cittadini.
Tra le tante proposte, quella che sembra più fattibile è stata avanzata da Vittorio Piazza che suggerisce - in accordo con la proprietà - di rivedere il progetto, circumnavigando l'ambito della villa tramite la pavimentazione di un sentiero già esistente che non presenta problematiche, sia per i pedoni che per i ciclisti.

Interessante il fatto che l'intervento sia partito proprio dal codice della strada, in quanto il ciclista ha diritto di percorrere la strada quanto le automobili. La ciclopedonale di cui si parla si può definire come un marciapiede, in cui possono transitare anche i ciclisti, ma con forti limitazioni, quindi il progetto può essere modificato, senza scartare tutto quanto è stato finora in opera - per altro già segnalato da noi nel 2017.

Piazza sottolinea però come sia necessario rimuovere quanto finora realizzato nelle parti sul fronte della villa e della adiacente cascina, con il ripristino della viabilità preesistente in quel tratto, e conseguente eliminazione dei semafori (con trasformazione in lampeggianti).

Durante l'incontro, sarebbe stato interessante approfondire il parere della sovrintendenza che ha dato l'approvazione al progetto. Parliamo di un borgo di una particolare bellezza e storicità e quindi ci chiediamo: è stata fatta una vera verifica da parte dell'organo competente?
In questi casi, la sovrintendenza dovrebbe essere molto attenta e valutare maggiori vincoli per evitare che un progetto diventi devastante, mortificando il valore del sito.

A riguardo, dall'architetto Pesce mi sarei aspettato una risposta più tecnica mentre è arrivata solo la conferma della correttezza del lavoro. Il sindaco invece ha sottolineato come il comune ascolti la sovrintendenza come è successo con la tutela del muricciuolo di via San Carlo.
Allora, io mi domando: come è possibile che la sovrintendenza sia così zelante riguardo una cosa di minor valore, rispetto alla ricchezza storica e paesaggistica del luogo in questione?

Il muretto di Via San Carlo a Triuggio con l'antico cancelletto murato. Essendo un tratto pericoloso per il pedone, sarebbe stato possibile, all'interno creare un passaggio sicuro.

Ecco alcuni esempi di muretti di grande pregio salvati nell'ambito di un progetto di ciclopedonale.

Missagliola - Camminamento nei pressi del Convento della Misericordia (sec XV - XVI)

Casatenovo.

 

Angelo Terruzzi
Triuggio 27 settembre 2023

 


 


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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